ROMA – Ci dicono che bisogna vedere, nella pesante crisi economica che sta marciando a fianco del Covid, anche il bicchiere mezzo pieno. Che fortunatamente c’è. E mentre fioccano le proteste perché il “Decreto Rilancio” sembra ignorare le problematiche della catena logistica, sulla stampa europea troneggiano due notizie: l’espansione di Trenitalia, che dopo essersi affermata in Gran Bretagna, Germania, Francia e Grecia adesso entra anche in Spagna sull’alta velocità, ponendo un’ipoteca (spendibile presto, dicono in FS) anche sull’alta capacità cargo. E l’arrivo della cinese FAW, una delle più grandi conglomerate nel campo dell’automotive, con un miliardo d’investimento in Emilia per creare un polo di auto d’alta gamma, anche elettrificate. Secondo Confindustria, nel giro di un anno potrebbero già esserci le prime assunzioni, a livello di specialisti. Non per niente i cinesi puntano su un territorio di grandi tradizioni automobilistiche al top come Ferrari, Maserati, Lamborghini eccetera.
Certo, la ricerca del bicchiere mezzo pieno avviene in un panorama di sconquassi non più solo annunciati, ma ormai in atto. Il “Decreto Rilancio” puntella ma non sana. Imprese a larghissimo respiro come i terminal portuali italiani stanno stringendo i denti, con ricorsi massicci (si veda il TDT labronico) alla cassa integrazione per passà a nuttata come si dice a Napoli. Ma anche dietro ai settori più sconvolti dalla pandemia si sta lavorando duro per accelerare la ripresa. Si vedano le crociere: quasi tutte le principali compagnie annunciano (o fanno filtrare la notizia) di aver impegnato i forzati fermi delle navi per ristrutturare specialmente gli impianti di condizionamento, con soluzioni Covid-free, ma anche altri interventi. La gente che conta sta tirando fuori i coglioni. Non ci si arrende. Si rilancia anche l’idea delle crociere nazionali, dove la certezza dei controlli in porto è più garantita e dove si può ripartire gradualmente. Boccate d’ossigeno dunque anche per quei porti che hanno continuato a investire nelle strutture d’accoglienza e nel valorizzare le proprie offerte turistiche.
C’è una grande voglia di normalità dunque, anche se il “Bomba, liberi tutti!” è ancora solo a metà strada; pure sui terminal, anche le aziende di trasporto merci su strada e su ferro, si stanno ricalibrando. E allora crediamoci, in questo bicchiere mezzo pieno. E guai a tirare i remi in barca. Il coraggio, diceva don Abbondio nei “Promessi sposi” di Manzoni, chi non ce l’ha non se lo può inventare. Dunque è arrivato il momento di dimostrare che ce l’abbiamo: il coraggio, i già citati attributi di cui sopra e la voglia di rispondere alla sfida del secolo. Potremo raccontare ai nostri nipoti come siamo stati capaci di vincere questa guerra anche e specialmente per loro.
Antonio Fulvi
Fonte: https://www.lagazzettamarittima.it/
Confitarma e ALIS mettono nel mirino la proroga alla convenzione con Tirrenia-CIN, Assarmatori (che la ha fra gli associati) critica i fondi ad Alitalia. ANCIP: “Lavoratori dimenticati”
Il Dl Rilancio non è ancora arrivato sulla scrivania del Consiglio dei Ministri, a palazzo Chigi, per la sua approvazione definitiva e già le varie bozze (anticipate da Ship2Shore) fanno già storcere il naso (eufemismo) a Confitarma e Assarmatori, le due associazioni dell’armamento italiano, ad ALIS, l’Associazione della Logistica Sostenibile, e ad ANCIP, l’Associazione delle Compagnie Portuali. Nel mirino finiscono le misure, o meglio la loro assenza, per i trasporti e la logistica, ma anche (in due casi su quattro) il possibile e ormai quasi certo rinnovo della concessione a Tirrenia-CIN per la continuità territoriale di Sardegna e Sicilia, per un importo di circa 72 milioni di euro annui.
“Non è stato dato nulla a chi ha dato tanto in questo periodo - spiega Mario Mattioli, Presidente di Confitarma - Siamo considerati un servizio essenziale quando è necessario assicurare i collegamenti marittimi ma poi veniamo dimenticati quando bisogna sostenere le imprese di navigazione. Non vorremmo che la proroga della convenzione Tirrenia per altri 12 mesi, con un esborso per lo Stati di ulteriori 72 milioni di Euro, nonostante la Commissione Europea si sia chiaramente espressa contro qualsiasi proroga, sia la causa della difficoltà del Governo nel reperire le risorse per il nostro settore”.
“Abbiamo chiesto la riduzione temporanea del costo del lavoro – aggiunge Mattioli – per tutte quelle imprese marittime con unità iscritte nelle matricole nazionali che, a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza COVID-19, stanno subendo notevoli cali di fatturato pur continuando ad assicurare quotidianamente servizi strategici ed essenziali per il Paese come la continuità territoriale e i rifornimenti energetici. Non abbiamo letto neanche della previsione di misure richieste da Confitarma per la riduzione dei costi di approdo delle navi nei porti, mentre diversi Stati membri dell’Ue, anticipando le indicazioni della Commissione europea, le hanno già introdotte”.
Quindi, dal numero uno di Confitarma, l’auspicio che nel testo definitivo del decreto “siano accolte le nostre richieste, incluse quelle a costo zero, come ad esempio la possibilità di effettuare crociere anche solo tra porti nazionali, così come già si sta programmando in altri Paesi dell’Ue, per contribuire al rilancio della filiera del turismo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda i cahiers de doléances di ALIS: “Un settore strategico ed essenziale come quello del trasporto e della logistica, che non si è mai fermato durante l’emergenza e che sta affrontando notevoli criticità oggettive dovute alla crisi socio-economica, ha bisogno di interventi immediati e strutturali, non solo di ringraziamenti. Lo abbiamo più volte sottolineato e, anche adesso dopo le bozze del Decreto Rilancio circolate nelle ultime ore, lo ribadiamo con ancor più forza. Ci aspettavamo dal Governo misure straordinarie di sostegno alle aziende e ai lavoratori del comparto, soprattutto considerando l’importanza fondamentale dei servizi svolti per la vita quotidiana del popolo italiano”, tuona il Direttore Generale Marcello Di Caterina.
“In tutta Europa sono stati introdotti regimi e dati aiuti ai settori del trasporto e della logistica, non a singole imprese, mentre in Italia pare si stia scegliendo di fare il contrario, con la conseguenza di aumentare il gap concorrenziale e le difficoltà degli autotrasportatori e di tutti gli operatori logistici. Al rifinanziamento delle misure incentivanti Marebonus e Ferrobonus, si è aggiunto poco altro. Il Governo, anziché supportare l’intero settore, si è invece preoccupato del sostegno ad una singola azienda in crisi, Tirrenia”.
Si unisce al coro delle proteste anche Assarmatori, che però nella sua nota non cita la vicenda Tirrenia-CIN: per dovere di cronaca va detto che il Gruppo Onorato Armatori, cui fa capo la compagnia, è iscritto proprio a questa associazione. “Il Governo ha deciso di salvare il trasporto aereo e affondare quello marittimo, assumendosi una grave responsabilità in un Paese al centro del Mediterraneo, dove un sesto della popolazione vive su isole e il 90% della produzione di merci dipende dal trasporto marittimo per l’approvvigionamento delle materie prime o per la distribuzione del prodotto finito. Nell’ultima versione del Decreto Rilancio, infatti, all’articolo 201 è previsto un fondo di 150 milioni per la compensazione dei danni subiti dalle compagnie aeree nazionali per effetto della riduzione del numero dei passeggeri trasportati durante la fase di emergenza da Coronavirus e all’articolo 206 è previsto un fondo di 3 miliardi di euro per la costituzione di una nuova compagnia di bandiera. Per le compagnie di navigazione, che i passeggeri proprio non li possono tuttora imbarcare, non è stato invece previsto alcun indennizzo o aiuto, se si esclude la sospensione della tassa di ancoraggio. Altro che sostenere le attività marittime e impedire il tracollo di un settore strategico dell’economia nazionale e l’immediata cancellazione di migliaia di posti di lavoro, come il Governo aveva assicurato di voler fare. Il tempo sta scadendo facendo emergere i confini di una crisi sistemica che, per un Paese che dipende in modo così evidente dal trasporto marittimo, è destinata ad assumere le caratteristiche di un vero e proprio suicidio collettivo”, fa sapere una nota dell’associazione presieduta da Stefano Messina.
E le lamentele sono piuttosto corpose anche nel testo inviato da ANCIP direttamente al Ministro dei Trasporti, Paola De Micheli: “Stando anche all’ultimo testo circolante, non si intravvedono misure volte a risolvere i problemi dei lavoratori dei porti. Non è accettabile che il principio dell’autonomia amministrativa e contabile delle Autorità di Sistema Portuale venga derogato solo per i vettori marittimi, leggasi armatori per lo più battenti bandiere extracomunitarie, a cui sono concessi gli azzeramenti della tassa di ancoraggio, mentre questa deroga non venga minimamente contemplata per gli aiuti alle imprese art. 17 che de facto svolgono un ruolo di servizio di interesse economico generale a beneficio dell’efficienza e dell’operatività dei porti italiani, quindi dell’interesse generale della nazione intera. Giova, inoltre, ricordare che non è stata prevista nessuna indicazione o norma per arginare ed impedire le attività di autoproduzione da parte degli armatori, la cui autorizzazione è spesso ottenuta in spregio alla normativa vigente. Occorre, inoltre, che le autorizzazioni ex art. 17 vengano tutte prorogate di almeno 5 anni dalla rispettiva scadenza (ivi comprese quelle attualmente in regime di proroga) al fine di concedere a tutte le imprese interessate un congruo periodo per recuperare efficienza, produttività e redditività eventualmente perse a causa dell’emergenza sanitaria”.
Fonte: http://www.ship2shore.it/
Grazie ai 1300 operatori professionali che si sono registrati e partecipato, al Comitato Promotore composto da Confetra, ALSEA e The International Propellers Club, ai politici ed amministratori che sono intervenuti, alle aziende che ci hanno sostenuto, ai relatori e ai coordinatori delle sessioni che hanno fatto l’evento, ai media che hanno seguito i lavori, ai partner che lo hanno promosso, ai patrocinatori che lo hanno fatto proprio.
Grazie a voi, Shipping, Forwarding & Logistics meet Industry si conferma l’appuntamento annuale di riferimento per il confronto e la collaborazione trilaterale tra mondo della produzione, mondo logistico e mondo politico-amministrativo.
Ma non ci fermiamo qui. La logistica è un pilastro strategico dell’economia e della politica di un Paese, ed è uno dei punti di controllo di tutti i settori cruciali per la società: territorio, lavoro, sostenibilità, competenze, formazione. L’Italia nel mondo post-globale deve affrontare sfide difficili in questo campo, per proseguire nel proprio sviluppo ma anche per conservare le posizioni conquistate a caro prezzo.
Restate con noi nell’impegno di allargare la consapevolezza dell’importanza cruciale del lavoro di tutti coloro che affrontano queste sfide. Vincerle dipende un po’ anche da questo.
Milano | 30 - 31 gennaio 2020 | Centro congressi Assolombarda
Torna l’appuntamento di riferimento che promuove il continuo e urgente confronto tra le aziende dei settori industriali e del commercio da una parte e gli operatori dello shipping, della logistica, delle spedizioni e dei trasporti merci dall’altra.
Obiettivo: lo sviluppo del sistema industria-logistica-trasporti italiano di fronte alle nuove sfide geopolitiche, economiche e tecnologiche attive a livello globale.
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Consegnata alla giovane Dottoressa Clara Gaetani, in occasione della conviviale Natalizia, la borsa di studio istituita dal nostro Club in memoria del Socio e Past President Emilio Borloni.
Il club ricorda il suo Past President Emilio Borloni, il quale ha perseverato e lottato per vedere il CNAO - Centro Nazionale di Androterapia Oncologica diventare realtà. Una volta raggiunto lo scopo ne è stato Presidente guidandolo attraverso il suo sviluppo.
La borsa di Studio è stata fortemente voluta dal nostro socio e Past President Ing. Eugenio Muzio proprio in virtù del grande spessore morale del dott. Borloni. La borsa di Studio è stata conferita per la prima volta la sera scorsa essendo la sua prima edizione.
In occasione del Belt&Road Forum del prossimo 11 e 12 settembre che si terrà ad Hong Kong, Riccardo Fuochi, Presidente dell' Associazione Italia Hong Kong e del The International Propeller Clubs of Milan, ha così commentato la presenza della delegazione composta dalle due Associazioni, dalla Città e dalla comunità economica di Genova, in primis, Spediporto “Sono molto lieto di questa presenza congiunta all’evento chiave su Obor dove si discute degli aggiornamenti su questo grande progetto e dell'evoluzione dell'economia mondiale. Durante questa due giorni presenteremo, attraverso incontri one to one, le eccellenze italiane a leader, politici, imprenditori e top manager“ internazionali.
Genova - «La tragedia del ponte Morandi ha sconvolto tutto il Paese oltre che la città di Genova. Ieri era il giorno delle celebrazioni e quindi del silenzio e del rispetto. I sentimenti di sgomento e profonda tristezza sono rimasti immutati, come il ricordo delle 43 vittime: mi preme rinnovare, anche a nome di tutti i soci del Propeller Milano, la vicinanza ai loro familiari nonché agli sfollati e tutti coloro che stanno pagando emotivamente ed economicamente questa dolorosa situazione». Lo dice Riccardo Fuochi, presidente del Propeller Club Milano.
«La comunità portuale genovese ha reagito compatta con il carattere che ci si aspettava e che la contraddistingue: una comunicazione corretta della situazione e l’implementazione rapida di soluzioni alternative per contenere al massimo i disagi. Il calo economico, che comunque era inevitabile, è rimasto contenuto. In una nota pubblicata da Ports of Genova, gli effetti negativi del crollo del ponte Morandi, hanno rallentato il trend positivo degli ultimi anni, differenziato però per segmenti rispetto alle diverse offerte portuali, ma gli effetti potevano essere ben peggiori per l’Economia del Nord Ovest che ricordo vale il 45%del PIL nazionale».
A pochi mesi dalla rimozione del moncone del ponte Morandi quali sono le prospettive e le necessità?
«Genova è lo snodo portuale più importante per il Nord Ovest Italiano. La piena ripresa economica della città è strategica per l’Italia e passa in modo imprescindibile, dalla realizzazione di infrastrutture che possano favorire la competitività dello scalo portuale e non solo. Il Propeller Milano è da sempre vicino ad operatori ed istituzioni genovesi e liguri auspica da sempre, la realizzazione di un’area sulla base di modelli già sviluppati in altre nazioni, per favorire i collegamenti tra aree portuali e “in land”. Lo sviluppo dell’intermodalità, attraverso l’adeguamento dei trasporti ferroviari con l’alta velocità, il miglioramento della viabilità con l’allargamento dell’area di azione all’intero nord e la realizzazione di aree logistiche dove lavorare le merci. Questa è una delle priorità uno degli obiettivi che il Propeller di Milano, che ricordo non è un’associazione di categoria, ma un’associazione culturale, in linea con quello nazionale si pone di divulgare a tutti i livelli: politico, imprenditoriale e sociale».
Milano e Genova sono unite da un connubio, che rappresenta una fetta importante del motore economico del nord e dell’intero Paese. Oggi queste potenzialità sono rimaste invariate?
«Il Propeller Milano è composto in grandissima parte imprenditori e quindi ha l’obbligo di analizzare in modo critico e razionale i problemi, e proporre soluzioni concrete e di ampio respiro. La competizione è serrata, in altre nazioni, e non solo più il Nord Europa, si realizzano opere importanti e in tempi brevi, sottraendo parte del traffico commerciale all’Italia. Da sempre sentiamo dire che il nostro Paese l’approdo ideale per l’ingresso delle merci in Europa, ma dobbiamo lavorare duri per sviluppare e mantenere garantire condizioni favorevoli e strutture moderne che possano reggere la competizione e reagire velocemente ai repentini cambiamenti, tipici del nostro settore. Questo non riguarda solo le Infrastrutture, fisiche o immateriali, e quindi i decisori ma anche le imprese, in particolare le Pmi della logistica che devono unire le forze per investimenti in tecnologie, persone e altri asset che singolarmente sarebbero troppo onerosi da sostenere».
Quali sono le prossime attività del Propeller Milano. C’è qualcosa che riguarda Genova?
«Molte, ma mi soffermerei solo sulla prima in ordine di tempo:un’operazione di squadra dove Comune di Genova, Associazione Italia Hong-Kong, Propeller Milano e Nazionale e Spediporto parteciperanno assieme al prossimo Belt&Road Summit di Hong Kong dei prossimi 11-12 settembre. L’appuntamento di riferimento mondiale per incontrare i decisori chiave non solo dell’ormai noto progetto Obor non solo per quanto riguarda infrastrutture, portualità, logistica e traffici, ma per fare il punto sull’economia mondiale. In quel contesto incontreremo leader politici, imprenditori, top manager e influencer, cui potremo spiegare con estrema chiarezza e franchezza lo stato dell’arte e le opportunità che Genova e sistema Logistico del Nord Ovest possono offrire ad investitori ed operatori».
Di seguito il link all'articolo: Meditelegraph
il nostro Presidente Riccardo Fuochi ha moderato il 28 giugno all'interno di Port&ShippingTech la Sessione # Smart Port & Logistic all’Acquario di Genova, mentre il nostro socio Michele Perugini è stato relatore alla sessione del 27 giugno "Technology Trend". Al link sotto la Gallery della GSW 2019
Durante il suo intervento all' evento organizzato lunedi 20 maggio da Ship2Shore a Palazzo San Giorgio Genova - Da Marco Polo a Cristoforo Colombo. La nuova via della seta arriva (anche) al porto di Genova (oltre che a Venezia e a Trieste) - il Presidente del Propeller Milano e vicepresidente Nazionale, nonché Presidente dell'Associazione Italia Hong Kong, Riccardo Fuochi, ha dichiarato: "Il progetto Belt&Road riguarda non solo la portualità e la logistica settori strategici per l'economia mondiale e italiana, ma anche aspetti finanziari, tecnologici e produttivi. E'quindi fondamentale, oltre che parlarne in Italia, essere presenti nei momenti dove i decisori di tutti i Paesi coinvolti si riuniscono per poter portare, ai tavoli che contano, le istanze delle PMI italiane e cogliere le diverse opportunita di business. Per questo stiamo lavorando per avere una nutrita presenza di aziende italiane al prossimo BELT&ROAD SUMMIT dell 11-12 Settembre 2019 "Creating and Realising Opportunities” che si terrà all' Hong Kong Convention and Exhibition Centre".
Info su www.beltandroadsummit.hk